Verniciatura e manutenzione
Da secoli chi lavora il legno sa che va applicato uno strato protettivo che blocchi l’azione dell’umidità e delle muffe. Le prime vernici risalgono infatti all’antichità, a prima dell’impero romano, ed erano realizzate con materie prime naturali. Uno degli aspetti tipici dei serramenti in legno era la necessità di una costante manutenzione di questo film di protezione.Con il passare dei mesi la vernice diventava opaca, iniziava a fessurarsi e alla fine si sfogliava in scaglie. Alcuni serramenti in legno come ad esempio il larice, il rovere, l’iroko o il teak sono più resistenti alle intemperie e in certi casi possono essere usati anche senza trattamenti.
Per evitare questo fenomeno le finestre e gli scuri andavano tolti dai cardini, posti sui cavalletti, carteggiati e riverniciati. A cosa era dovuto questo invecchiamento? La causa si trova nelle vernici poliuretaniche di vecchia concezione. Essendo un polimero sintetico come la plastica, questa finitura si secca con il tempo e viene danneggiata dai raggi solari. Diventa quindi rigida e fragile e non è più in grado di assecondare le dilatazioni naturali del legno, perdendo una caratteristica importante: l’elasticità. Le vernici più robuste sono le laccature, seguite dai mordenzati noce scuro e per finire i mordenzati chiari.
Le moderne vernici all’acqua per serramenti, al contrario, sono più resistenti ed ecocompatibili, poiché non contengono pericolosi solventi derivati dal petrolio. I cicli di verniciatura applicati da Aldena garantiscono una durata di molti anni con una minima cura. È sufficiente pulire periodicamente gli scuri con acqua e sapone neutro per rimuovere polvere e smog: in seguito si applica con un panno un prodotto ravvivante che renda nuovamente elastica la laccatura e ne reintegri lo spessore. Va tenuto presente che non tutte le vernici ad acqua sono uguali: anche qui la qualità è un fattore determinante.
Esiste un tipo di legno che non ha bisogno di nessuna protezione aggiuntiva: si tratta del legno termotrattato. Il materiale viene sottoposto ad alte temperature in atmosfera povera di ossigeno fino a perdere l’umidità e rendendolo più stabile. Diventa più leggero, più scuro e praticamente insensibile a pioggia e parassiti perché il calore rende inerte la cellulosa. Aumentano al contempo anche la durezza e la fragilità del legno, e diminuisce la tenuta di colle e vernici.
Oltre al lato pratico la vernice risponde anche ad una funzione estetica. La pellicola superficiale può aggiungere riflessi lucidi, rendere opaca una superficie, rendere il legno più chiaro o più scuro, oppure cambiarne totalmente il colore. In alcuni casi si lavora l’essenza sottostante per esaltare o nascondere le venature prima della verniciatura, a seconda se si vuole mantenere o rimuovere la firma inconfondibile di questo materiale. E’ questo il caso, ad esempio, del legno di larice spazzolato e successivamente laccato.