I tipi di vetro nei serramenti

I tipi di vetro nei serramenti

Il vetro è l’elemento peculiare in una finestra, poiché ci permette di vedere all’esterno e di lasciar passare la luce. Ma quanti tipi di vetro esistono in commercio?

Vetro float

Il 90% del vetro prodotto al mondo viene realizzato con la tecnica float, dove la lastra si forma per galleggiamento su un bagno di stagno fuso, ottenendo una lamina perfettamente regolare. Spessori standard sono 2, 3, 4, 5, 6, 8, 10, 12, 15, 19, 22 e 25 mm. Il principale difetto è che in caso di rottura forma grandi pezzi taglienti come lame, che lo rendono pericoloso per l’uso nei serramenti.

Vetro temperato

Per ovviare a questo problema esistono due procedimenti distinti. Il primo è la tempra, ottenuta riscaldando e poi raffreddando rapidamente il vetro. La lastra di vetro temperato è circa sei volte più robusta e presenta tensioni interne che la portano, in caso di rottura, a spezzarsi in tanti piccoli pezzi arrotondati. Il vetro temperato è usato ad esempio nei finestrini delle auto, ma anche nelle facciate tuttovetro, nelle porte a vetri e nei parapetti.

Vetro accoppiato

Un altro sistema è l’accoppiamento: due lamine di vetro vengono unite con una pellicola plastica in PVB, che impedisce la formazione di pezzi affilati e mantiene i frammenti in posizione, senza sfaldamenti o distaccamenti. I parabrezza delle auto sono realizzati con questo vetro accoppiato, impiegato anche in porte e finestre di sicurezza. Il vetro stratificato è infatti in grado di resistere molto bene agli urti e ai tentativi di effrazione. Il film in PVB contribuisce ad aumentare anche l’isolamento acustico della lastra.

Per evitare il ripetersi di incidenti anche mortali dovuti a semplici cadute, è obbligatorio utilizzare il vetro stratificato o il vetro temperato per tutti gli elementi architettonici nei locali pubblici, e per quelli posti ad altezza inferiore al metro nei privati.

Vetri bassoemissivi

Per migliorare le caratteristiche termiche è possibile trattare superficialmente il vetro depositando una pellicola di particolari ossidi metallici, in grado di diminuire il valore di trasmittanza termica senza alterare sostanzialmente le caratteristiche di trasmittanza luminosa. Questi vetri, detti vetri bassoemissivi, possono apparire lievemente colorati con alcuni punti di discontinuità, specialmente su lastre molto grandi.

Vetro antisolare

Il vetro a controllo solare o antisolare riduce il calore in ingresso ed è utile nei climi caldi o in tutte quelle situazioni dove un apporto eccessivo di raggi infrarossi può comportare problemi, come nelle verande o nelle facciate continue degli edifici.

Vetri selettivi

I cosiddetti vetri selettivi sono dei tipi particolari di vetro bassoemissivo che filtrano il fattore solare diminuendo la trasmissione del calore per irraggiamento. Vengono spesso uniti in un vetrocamera per fornire anche un buon isolamento termico.

Vetro autopulente

Il vetro autopulente viene ricoperto con un sottilissimo strato di biossido di titanio. Tale sostanza sottoposta ai raggi ultravioletti del sole decompone le particelle organiche; inoltre rende la lastra idrofila: l’acqua forma un film sulla superficie che facilita il distacco dello sporco. Tale vetro presenta però lo svantaggio di dover essere bagnato spesso per evitare che il materiale aderisca in modo permanente.

Vetrocamera

Tutti i tipi di lastra elencati qui sopra vengono solitamente combinati a formare il cosiddetto vetrocamera. Sono distanziati da un profilo chiamato canalino o telaietto perimetrale contenente sali per rimuovere l’umidità dalla camera interna ed evitare l’appannamento. Questo profilo, solitamente in alluminio, può essere realizzato in materiale isolante per diminuire le perdite oppure in acciaio per aumentare la solidità.

Intercapedine

Per migliorare la trasmittanza termica dell’elemento, è possibile sostituire l’aria con un gas (argon, kripton, xeno). Vetrocamera tipici sono i 4/20/4bassoemissivo (con vetro float), 3+3/15/3+3bassoemissivo o 4+4/15/4+4bassoemissivo. Alti spessori dei vetri nei serramenti aumentano l’isolamento acustico e la solidità, ma aumentano il peso. Una distanza tra i vetri compresa tra i 15 e i 23 mm garantisce l’isolamento ottimale. Diminuendola, aumenta la perdita di energia per irraggiamento diretto; aumentandola si formano dei moti convettivi nella camera che provocano trasmissione di calore.